lunedì 25 febbraio 2008

Coppa Italia: Il triangolare del Triveneto è così composto: Alense Vivaldi (Trentino A. A), Sevegliano (Friuli V.G.) e Legnago Salus.

da http://www.venetogol.it/ di Flavio Cipriani - Solesino (pd).
E’ capitan Ghirigato, uomo faro del Legnago Salus ad alzare la Coppa Italia regione. La formazione di Patrizio Minozzi, l’outsider della finale, con una prestazione di carattere, umiltà ed equilibrio tattico, impreziosita da due chicchi d’oro piovuti dal…cielo, ha messo il bavaglio a un’Albignasegno svogliato e incapace di sviluppare una manovra pratica e pungente. L’undici di Ceccato, che già in campionato sta perdendo quota, sul rettangolo di Solesino ha così fallito il primo obiettivo della stagione, un traguardo molto ambito in società. La finale ha segnato la giornata negativa di alcuni solisti di spicco tra gli amaranto-blu (l’Albignasegno ha giocato in maglia bianca) protagonisti a sprazzi nel corso dell’intero incontro. A referto nell’Albignasego c’è il forfait del centrale Tiso, un’assenza determinante per mister Ceccato, che per limitare le verticalizzazioni del gioco veronese e l’abilità di Guandalini e Friggi sulle palle inattive, opta per il rilancio di Cipriani, un “ripescaggio” che nell’occasione non ha reso granitica la difesa, rivelatasi ballerina e vulnerabile sulle giocate in acrobazia. Patrizio Minozzi mister del Legnago disegna invece l’undici che si è accollato l’impegno di coronare il traguardo della finale. La partita seguita da una imponente cornice di pubblico è iniziata al piccolo troppo con le due squadre molto attente a non scoprirsi. Al 5’ c’è il primo assaggio dell’Albignasego, ma il tiro di Davanzo si perde nel vuoto. Il Legnago si dispone molto aggressivo e nelle ripartente innesca con tempestività il contropiede. All’ 11’ i veronesi si affacciano per la prima volta al limite dell’area padovana con un calcio franco: lo shot di destro scagliato dal marcantonio Friggi termina abbondantemente a lato. E’ un buon momento per il Legnago. Al 15’ Fenzi dalla destra imbecca in area di porta Favalli, l’ala si lancia in tuffo sul pallone e superlativa è la risposta di Cazzoli che salva in corner. Pronta la replica dell’Albignasego al 20’: abile “dai e vai” Ligori-Davanzo, la mezzala controlla la palla ai venti metri e dal limite fionda il cuoio all’incrocio del palo sinistro dove Brutti va a deviare la sfera con uno strepitoso scatto di reni. La partita però non decolla. Ma col passare dei minuti ci pensa la caparbietà e il dinamismo del Legnago a ravvivarla. Al 30’ sul secondo corner della gara i ragazzi di Minozzi sbloccano il match: Fenzi dalla bandierina arcua una lunga parabola, Friggi salito dalla retrovie vince il duello aereo sul secondo palo con i “lunghi” padovani e di testa schiaccia la palla alle spalle di Cazzoli. 1-0! Il gol al passivo scuote la formazione di Ceccato che si riversa nella metà campo veronese, ma le puntate sono prevedibili e velleitarie. Brutti infatti non corre alcun pericolo. Ma al 39’ l’ennesimo tentativo su palla inattiva sfocia nell’azione del pareggio padovano. Dall’angolo alla sinistra di Brutti, Scalzo scodella un pallone col contagiri, sulla traiettoria si alza l’airone Ligori e la deviazione a piena fronte indirizza la sfera nell’angolino alto alla sinistra del portiere e va a infrangere la ragnatela. La partita cresce di intensità e nel finale di tempo le emozioni trascinano il numeroso pubblico presente al comunale. E’ l’Albignasego a cercare per primo il raddoppio: Scalzo distende la falcata sulla corsia di destra, converge e crossa, Friggi impatta sporco sul pallone e Davanzo da posizione defilata a sei-sette metri dalla porta alza la mira sprecando una ghiotta occasione (44’). Sul ribaltamento dell’azione il Legnago torna minaccioso con il terzo corner: Fenzi dalla bandierina di destra calcia molto teso sul primo palo, Guandalini con un abile avvitamento in tuffo anticipa la retroguardia padovana e Cazzoli è costretto a volare sul palo a pugni chiusi per annientare il pericolo portato dal fantasista veronese. Dopo questa fiammata, l’arbitro Prandi manda tutti al riposo. Nel secondo tempo esce l’avvio rispecchia le fasi introduttive della prima frazione con l’Albignasego impegnato a dare coralità alla sua manovra è il Legnago molto guardingo. La formazione di Minozzi ribatte con molta energia i velati assalti padovani e con un dinamico fraseggio e con qualche astuzia di Randazzo in ripiegamento frena la spinta padovana. Ma l’Albignasego resta nel proprio guscio e solo Ligori cerca di fare la differenza. L’ex centravanti del Martinafranca deve arretrare parecchio per recuperare qualche pallone giocabile e al 17’, è suo l’assist-gol per Fanton, che il compagno di reparto spreca a due passi da Brutti calciando la sfera sul corpo del portiere in disperata uscita. Mister Ceccato allora toglie lo spento Fanton e gli affianca l’agile Tony Lombardi. Ma è dopo la mezz’ora che la finale comincia a fare faville. Il Legnago ai primi segnali di sofferenza dell’Albignasego incrementa il forcing. L’incisività dei ragazzi di Minozzi spiana l’assalto all’area padovana e in 180” i biancocelesti capovolgono l’esito dell’incontro. 35’: Randazzo in azione di percussione ai venti metri fa filtrare la palla in area per Favalli, anticipato dalla tempestiva uscita a valanga di Cazzoli che devia in calcio d’angolo. 36’. Corner di Fenzi, stacco imperioso di Guandalini e traversa piena: inutile volo di Cazzoli. Le palle inattive sono il sale del match. Al 37’ la svolta: Fenzi pennella l’ennesima parabola in area, la difesa padovana si sfilaccia e Guandalini nel mucchio, in spaccata, finalizza lo sfondamento con la deviazione da sotto di tibia che vale il definitivo vantaggio del Legnago. In tribuna tutto il pubblico osserva il cronometro e negli occhi dei tifosi padovani si leggono i segnali della resa. I minuti finali sono da cardiopalmo e tutto il pubblico fa gli scongiuri per evitare i supplementari. Al 42’ l’Albignasego innesca l’ultimo assalto con l’assist di Lombardi per Ligori, ma la conclusione a colpo sicuro del centravanti non incide. Al 44’ l’ultima volata è di Randazzo: il cecchino legnaghese elude l’offside, vola verso Brutti, si allunga di un niente il pallone e l’estremo padovano salva la porta dalla terza capitolazione.
Il triangolare del Triveneto è così composto: Alense Vivaldi (Trentino A. A), Sevegliano (Friuli V.G.) e Legnago Salus. Il primo confronto tra de settimane.
Albignasego-Legnago Salus 1-2
Albignasego (4-4-2): Cazzoli; Chelin, Massagrande*, Simonetto, Cipriani (21’ st Bregantin); Maritan*, Scalzo, Davanzo (43’ st Modolo Perelli), Dal Col; Ligori, Fanton (18’ st Lombardi). A disposizione: 12 Bettella*, 13 Zancopè, 15 Mignani, 18 Fortini*. Allenatore Massimo Caccato
Legnago Salus (4-4-2): Brutti; Salvagno, Dalla Chiara, Lourenco, Friggi*; Ferretto*, Ghirigato, Fenzi, Favalli (45’ st Cordioli); Randazzo, Guandalini (40’ st Giraldini). 12 Bolla, 13 Bergamaschi, 14 Giordano*,15 Viaro,17 Menini*. Allenatore Patrizio Minozzi
Arbitro: Giulio Prandi di Treviso
Assistenti: Fabio Conte e Federico Faggian di TrevisoReti: 30’ pt Friggi, 39’ pt Ligori, 37’ st Guandalini
Note. Giornata velata, temperatura di 12 gradi, terreno in perfette condizioni, spettatori 900 circa. Ammoniti: Cipriani, Fenzi, Friggi, Davanzo, Ferretto, Ghirigato, Fanton, Geraldini. Calci d’angolo 4-3 per il Legnago Salus. Recupero pt 2’, st 3’.
Presenti in tribuna il presidente del Comitato Regionale Veneto Giovanni Guardini, i consiglieri regionali Mario Furlan (Verona) e Gaetano Grandi (Padova) e il presidente dell’Aia regionale Tarcisio Serena.
*I giocatori under.
Le pagelle del match. AlbignasegoCazzoli. Una prestazione efficace la sua. Sventa un paio di pericoli che potevano incrementare il divario a favore del Legnago. 6,5Chielin. Spinge parecchio sull’ out destro, ma sulla bandierina ci arriva col contagocce. 6Massagrande. Si limita nella spinta dinamica e nell’Albignasego viene così a mancare la superiorità numeri sulla corsia di sinistra 5,5 Simonetto. Svolge il compito di regista centrale con saggezza. 6Cipriani. Patisce molto i cambi di direzione del proprio avversario e non è sempre lucido nell’allinearsi alla linea a “quattro”. 5,5(21’ st Bregantin sv.)Maritan. Una prova sbiadita. E’ venuto meno il suo dinamismo. 5Scalzo. Un buon lavoro di cucitura, ma solo in rare circostanze trova il guizzo a fondo campo. 6Davanzo. In cabina di regia va al “passo” e l’attacco paga la sua giornata di scarsa vena 5,5(Modolo Perelli sv.)Dal Col. Nessuna invenzione. Il suo apporto a sostegno degli attaccanti è stato negativo. 5Ligori. Una prova di coraggio, ma è tropo isolato. Il gol gli vale una buona sufficienza. 6,5Fanton. Abulico fuori dal gioco. Non c’è nemmeno in… area 5(18’ st Lombardi sv.)LegnagoBrutti. Dirige al difesa con personalità. Puntuale e sempre piazzato sulle conclusioni padovane. 6,5Salvano. Partita gagliarda la sua. Rispetta gli ordini di scuderia 6Dalla Chiara. Concede pochi palloni giocabili al suo avversario ed è molto presente nel movimento tattico della difesa. 6,5Lourenco. Una partita senza sbavature. 6Friggi. Un guerriero. Mette il primo sigillo alla vittoria dei suoi. Le sue avanzate poi sono una soluzione tattica efficace per togliere la pressione in area su Guandalini. 7Ferretto. Una prova pulita e tatticamente esemplare. 6,5Ghirigato. Il capitano è il collante tra la difesa e la mediana. 6,5Guandalini. La statura non lo penalizza. In campo si muove come una gazzella e nelle fasi decisive della gara c’è sempre. 7(40’ st Giraldini sv.)Randazzo. Un gran lavoro fisico per la ”boa” biancoceleste. Meritava il gol 6,5Favalli. Gran dinamismo e quella palla-gol negatagli da Cazzoli. 6(45’ st Cordioli sv.)
Arbitro. Prandi 6,5

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