martedì 27 maggio 2008

Il Chievo...per Gigi Garanzini "la vera gioia di stagione"

Verona, la festa del quartiere, il sollievo della città.
dal blog di Gigi Garanzini
http://gigigaranzini.blog.ilsole24ore.com/


Tutto è bene quel che finisce bene. Vale per la Roma, per il Chievo e anche per il povero Verona.
La Roma meritava di lasciare un segno tangibile sulle stagione. E' arrivata una coppa Italia dal sapore doppiamente speciale, perchè da un lato rappresenta una rivincita immediata sul'Inter, dall'altro le ha permesso di raggiungere la Juve a quota 9 nella speciale classifica del trofeo: nè l'uno nè l'altro sono traguardi di consolazione, il secondo ancor meno del primo. L'Inter si è battuta al meglio con le forze che aveva, ed è persino parsa mentalmente più libera rispetto a quella delle ultime giornate, Parma compresa: dove, insisto, non fosse entrato all'improvviso Ibra su un campo ideale per il suo strapotere fisico, il campionato sarebbe assai probabilmente finito in quell'altro modo. E' finita bene anche dal punto di vista dell'ordine pubblico, cosa su cui sinceramente non avrei scommesso una vecchia lira. Ma un giorno o l'altro cominceremo a chiederci se 2mila poliziotti in assetto di guerra, gli elicotteri a sorvegliare la città e chissà che cos'altro ancora siano per la collettività un prezzo compatibile con una partita di calcio.
E' finita splendidamente per il Chievo, e questa, per quel che mi riguarda, è la vera gioia di stagione. Salutandolo lo scorso anno nel momento della retrocessione, avevo forti dubbi di rivederlo un giorno in serie A: perchè per le belle favole difficilmente è previsto un remake. Invece non solo ci è tornato, ma ci è anche tornato subito, mettendo in fila rivali dalle ben diverse risorse. E chissà che non ricominci a rompere le balle a tutti come nei suoi anni migliori, il vaso di coccio in mezzo ai vasi di ferro, la squadra di quartiere che affronta a viso aperto le multinazionali. Forse l'ultima eresia possibile in un mondo sempre più appiattito sulle logiche finanziarie, commerciali e di marketing estremo.
A far festa per la promozione, un veronese su dieci, sì e no. Gli altri nove a sospirare di sollievo per la salvezza dell'Hellas, agguantata a Busto Arsizio proprio sul filo di lana. Sono pur sempre due categorie di distacco, dalla A alla C1, tra la squadra di quartiere e quella di città, più il contado. Tre, francamente, sarebbero state troppe.