TORINO. Francesco Perondi, classe 1954, pertanto 54 anni ad agosto, è un preparatore atletico di provata esperienza. Appartiene alla generazione dei Bordon e dei Diamante, con cui svolse il primo supercorso di Coverciano assieme all’ex juventino Ventrone, nel 1991. A volerlo al Toro è stato l’allenatore De Biasi, con cui peraltro non ha mai lavorato: ma il calcio è un paesone dove tutti si conoscono, e trovarsi non è così difficile. « Sono molto carico e orgoglioso della chiamata di una società importante e blasonata qual è il Toro - abbozza il nuovo preparatore atletico granata - ma non amo parlare di me stesso. Il campo e i risultati dovranno giudicare il mio operato. Io dovrò integrare il lavoro dell’allenatore, il mio punto di riferimento sarà De Biasi » . Nei rapporti interpersonali con i calciatori, poi, l’esperienza è già risultata maestra di vita: « Non ci sono segreti particolari, l’importante è agire e comportarsi sempre con grande buon senso. Non è vero che noi dobbiamo soltanto insegnare: da elementi come Cruz e Signori, al Bologna, io ho imparato molto. E col tempo siamo pure diventati amici. Di base, comunque, un rapporto professionale deve avere il reciproco rispetto dei ruoli. Noi siamo chiamati ad aiutare i giocatori, ponendoli nelle condizioni ideali per poter esprimere compiutamente il loro talento » . Sposato con la signora Emanuela, due figlie ( Francesca, 24 anni, s’è appena laureata in Scienza della Comunicazione, mentre la secondogenita Camilla è matricola all’Università di Bologna, alla Facoltà di Chimica), Perondi ha alle spalle una lunga carriera e una gavetta che non è patrimonio di tutti: « Ho lavorato in piazze ambiziose come Napoli e Bologna, ma penso sempre con grande affetto ai nove anni trascorsi in C1 » . Nell’ultima stagione ha lavorato a Reggio Calabria con due ex granata comunque orgogliosi dei loro trascorsi granata: il tecnico Renzo Ulivieri e il preparatore dei portieri Alessandro Nista. Ora potrà contare pure sul loro tifo personale. E non mancherà nemmeno il sostegno a distanza di Andrea Anastasi, l’allenatore della Nazionale azzurra di pallavolo: « Siamo compaesani, mantovani di Poggiorusco, e ogni volta che ci si incontra sono grandi feste. Ovviamente confido che disputi una grande Olimpiade, mentre io non vedo l’ora di partire per il ritiro di Malles. E’ una località che ancora non conosco, ma in tanti me ne hanno parlato bene, descrivendola come meta ideale per la preparazione in altura » . Lineare. Buon lavoro, professor Perondi.
P.VEN.
fonte: Tuttosport 14 luglio 2008
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