martedì 19 maggio 2009

Juve che peccato... non esiste più lo stile juventus

Juve che peccato, il record rimane al Parma.

Dai che ho visto giusto a slittare di 24 ore. Cos'avrei scritto ieri se non le banalità assortite che avete letto e sentito ovunque? Di originale, al massimo, avrei aggiunto che il merito principale dell'Inter è stato assorbire senza danni l'assenza di Maicon, che per più di metà stagione era stato il vero playmaker.
Oggi invece qualcosa doveva pur succedere. Ed è successa. Erano quarant'anni che la Juve non licenziava un allenatore: e non è un caso che proprio da quarant'anni, da prima cioè dell'accoppiata Allodi-Boniperti, la Juve non avesse una dirigenza così mediocre. Pensate. Una settimana fa un pareggio col Milan aveva rilanciato le quotazioni di Ranieri al punto da accreditare una conferma anche per il prossimo anno. Un altro pareggio con l'Atalanta ha fatto scattare addirittura l'esonero. Delle due, era la prima tentazione ad avere i crismi dell'assurdità perchè non esistevano più i presupposti ambientali per rilanciare: ma da lì al panico, dovendo giocare con Siena fuori e Lazio in casa, c'era pur sempre di mezzo quel poco che rimane del cosiddetto stile Juventus.
Macchè. Dentro Ferrara a due giornate dalla fine. Non è record solo perchè, un anno fa, Ghirardi ingaggiò Cuper all'ultima giornata: firmando una retrocessione già prenotata per tempo con l'esonero di Di Carlo.
Adesso tocca al Milan muovere. Al Milan, non ad Ancelotti. Carletto le sue mosse le ha fatte per tempo. Siglando un precontratto col Chelsea per far venire allo scoperto sia Berlusconi che (vero obiettivo) Florentino Perez. E poi, giusto sabato a Udine, rispondendo all'intemerata d'Egitto non con una piazzata che non sarebbe nel suo stile: ma semplicemente con un finale di partita in cui c'erano in campo tutti e tre i palloni d'oro che hanno regolarmente fatto il solletico ai friulani.
Un'altra volta parleremo di Ibra che, dal mio punto di vista, ha semplicemente e legittimamente voglia di misurarsi con un altro calcio. Chi lo avesse considerato una bandiera (Bulgarelli, Rivera, Mazzola, Juliano e poi Maldini, Totti, Del Piero) è pregato di ripassarsi il concetto di bandiera
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