lunedì 3 agosto 2009

Storie di moduli, dal '34 ad Arrigo.

Dal blog di Gigi Garanzini

Il bello di questa ridotta è che le messe a punto, anche i regolamenti di conti se vogliamo, sono all'ordine del giorno e non lasciano traumi. Così, se uno butta là che gli schemi di Sacchi esaltavano i brocchi che -mal- li interpretarono, o che si vedeva prima che Di Natale avrebbe sbagliato il rigore agli Europei, prima ancora che io legga e mi faccia prendere dalla tentazione del 118 qualcun altro di voi si incarica di riordinare le memorie e rimettere le cose a posto. A me tocca farlo (volentieri) in radio, dove la libera interpretazione è sempre la benvenuta, esattamente come qui: ma la pura e semplice puttanata in libertà, sempre in agguato, rischia se lasciata passare di distruggerti la reputazione nel giro di pochi secondi.
Qualche giorno fa stavo scorrendo il display degli sms alla ricerca dei più divertenti, e perlustrando le agenzie in attesa di non so più quale notizia. Il mio pilota automatico mi aveva catalogato come rassicurante il tono dell'ascoltatore in onda in quel momento, sicchè quando se ne è uscito sostenendo che in fondo la nazionale italiana applica il 4-4-2 sin dai mondiali del '34, così, come se stesse dicendo che la maglia era azzurra già allora e il campo, in linea di massima, 110 per 65, mi ci è voluto qualche secondo per reagire. La cosa stupefacente è stata che l'interlocutore, pur avendogli io demolito l'anacronismo in poche e non impegnative battute, non ha letteralmente fatto una piega. Un piazzista del nulla, tipico del nostro tempo, di quelli che la sparano grossa a prescindere, senza ben sapere di che cosa stanno parlando. La definizione non è mia, l'ho tratta da una mail d'alta scuola di un'ascoltatrice pisana che un giorno o l'altro troverò il modo di presentarvi.
Andò più o meno così alla vigilia di Italia-Brasile, Los Angeles '94. Quando Sacchi, finita la conferenza stampa ufficiale a 40 gradi all'ombra, riprese il microfono per dire " voglio solo aggiungere che comunque vada, domani la Nazionale italiana giocherà la sua prima finale mondiale senza il libero". Il traduttore in simultanea se n'era già andato. Fu per questo che non arrivarono gli infermieri con la camicia di forza.

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