domenica 25 settembre 2011

CAGLIARI-UDINESE: È AL CENTRO L’ANIMA DEL CAGLIARI

Messaggero Veneto, 24 settembre 2011
L'angolo del Tecnico
di Maurizio Trombetta

Cambiano gli allenatori alla guida della squadra, ma rimane sempre lo stesso Cagliari. Pur non condividendo la facilità con cui Cellino sostituisce gli allenatori, bisogna ammettere che le scelte del presidente garantiscono comunque in qualche modo una certa continuità tecnica del progetto di gioco. Sicuramente dovuta al fatto che lo “zoccolo” del gruppo storico dei giocatori importanti rimane invariato, soprattutto per quello che riguarda le “fondamenta” della squadra, cioè difesa e centrocampo, permettendosi viceversa un maggior ricambio e rinnovamento di anno in anno nel reparto avanzato. Fase di possesso. Agazzi in porta deve ancora migliorare per garantire una regolarità di rendimento da Serie A, con davanti un gruppo granitico composto dai quattro difensori, i tre di centrocampo più il trequartista Cossu. Pisano, Astori, Canini e Agostini nella linea a quattro, con Biondini, Conti Nainngolan in mezzo. In queste prime tre partite di campionato hanno praticamente giocato sempre e solo loro. E da come si muovono in campo, distanze sempre cortissime fra le due linee, movimenti sincronizzati e coordinati in funzione delle diverse situazioni di gioco. Viene quasi da pensare che escano insieme anche a cena… sono davvero questi otto giocatori “l’anima” del Cagliari, quasi a prescindere dall’allenatore in panchina. Le due punte partecipano a questa fase quasi esclusivamente nel non consentire la verticalizzazione immediata ai difensori avversari. Fase di non possesso. Le due punte che in fase di costruzione della manovra si dispongono piatte, piuttosto larghe, si incrociano poco fungendo in pratica da punto di riferimento avanzato in fase di ripartenza una sul centro-destra e una sul centro-sinistra. Nenè è molto forte nel gioco aereo, ma anche con conclusioni al tiro spesso “velenose”, al suo fianco uno fra Larrivey e Thiago Ribeiro, quest’ultimo punta più di movimento ma che “vede” la porta. Pericoloso nelle conclusioni da fuori quando arriva a rimorchio capitan Conti, onnipresenti Biondini e Nainngolan sia in copertura che negli inserimenti, soprattutto palla al piede come a Palermo. L’ago della bilancia del gioco cagliaritano rimane comunque sempre Cossu. Il piccolo trequartista sardo sta ora giocando più centralmente con maggior possibilità quindi di arrivare alla conclusione per il gol, ma rimane comunque imprendibile le volte in cui spostandosi sulla trequarti laterale, riesce sempre a effettuare cross pericolosissimi e spesso mortiferi. (www.mauriziotrombetta.blogspot.com


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