sabato 10 novembre 2007

Trombetta, un prof tra i dilettanti
L’ex vice di Guidolin e Galeone in serie A ora guiderà il Sevegliano

(Messaggero Veneto 8 novembre 2007)
SEVEGLIANO. Via Nerino Barel e squadra affidata a Maurizio Trombetta. È quanto ha deciso la dirigenza del Sevegliano. E il nuovo arrivato non è certo uno qualunque, visto che è un allenatore professionista, con tanto di patentino di Prima categoria; da giocatore ha militato in Udinese, Catanzaro, Pistoiese, Spal e Triestina, e da tecnico è stato lo storico vice di Guidolin e Galeone nelle loro avventure a Udine, Perugia, Napoli, Bologna e Ancona. Mister lei ha deciso di ricominciare dai dilettanti. Cosa l’ha convinta del progetto gialloblu? «La serietà della dirigenza del Sevegliano e la qualità media della squadra. Ho chiesto soltanto un rinforzo, che penso possa essere tesserato nelle prossime settimane, ma la base è solida, valida, e sono convinto che abbiamo le carte in regola per risollevarci da questa situazione. Come è andato il primo allenamento? «Mi sembra bene, ma in questo momento c’è solo bisogno di rimboccarsi le maniche, lavorare e cercare di fare più punti possibili». Ha portato a Sevegliano qualche suo fedelissimo? «Per il momento il lavoro lo svolgo tutto io, poi vedremo se ci sarà la possibilità di integrare lo staff tecnico con qualcuno che ci possa dare una mano». Il divario tra professionisti e dilettanti, però, è notevole e spesso l’adattamento non è facile... «È vero. Qui, come è giusto che sia, i ragazzi non vivono per il calcio: lavorano, studiano e giocano per passione. Ci vuole grande capacità di adattamento, ma al tempo stesso penso che dal mondo dei professionisti ci sia la possibilità di portare quel bagaglio di esperienza che può far compiere alla squadra un salto di qualità anche a livello mentale». Snaturerà il sistema degli allenamenti? «Assolutamente no. Bisogna essere consci della realtà in cui ci si trova, per cui per ora proseguiamo con tre allenamenti alla settimana e la possibilità, in certe occasioni, di inserirne un quarto. Ma saranno sempre e comunque sedute serali, per non mettere in difficoltà i ragazzi che durante il giorno hanno altri impegni».

Mattia Pertoldi

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