martedì 19 febbraio 2008

Slowfootball...non c'è solo Grop!

Premessa di Slowfootball
Ci si dimentica troppo spesso che una squadra è formata da 11 giocatori, anzi da 16-20 atleti, perchè anche quelli che stanno in panchina fanno parte del gruppo.
Nel caso del Sevegliano, merito a Grop certo, ma anche agli altri 10 giocatori (in campo) che si sono dati da fare perchè il bravo Andrea (potrebbe fare pero' ancora meglio...) possa presentarsi nel modo migliore davanti alla porta degli avversari. Quelli più in vista stanno agli estremi: da una parte l'attaccante dall'altra il portiere... Ma nel mezzo ci sta anche altra sostanza...il lavoro di tutti gli altri.
Troppo spesso si cerca sempre lo scontro, la polemica , e non si pensa che il calcio andrebbe giocato per passione e per il piacere di migliorarsi , allenamento dopo allenamento partita dopo partita. Lo sport dovrebbe servire anche a questo a poter affrontare meglio anche le difficoltà della vita.
Mai mollare ! Vale nella vita e vale anche nello sport... La partita non finisce al 90'. Perchè non recuperare oltre che i minuti anche il senso dell'amicizia, dell'aiutarsi l'uno con l'altro, di divertirsi insieme. Le divergenze di opinione ci sono ma dovrebbero servire per crescere. Dare fiducia...reciprocamente sentirsi parte di un gruppo che deve viaggiare con un obiettivo comune. E l'obiettivo di fare bene va a vantaggio di tutti i singoli.
MESSAGGERO VENETO
Eccellenza. L’impresa dei gialloblù fa rumore anche nella zona salvezza: Casarsa e Tolmezzo tornano nei guai Il Sevegliano alleato del Pordenone Vincendo a Manzano ha consegnato il campionato in mano ai neroverdi

Giusto un girone fa il Pordenone andava incontro a una pesante sconfitta in quel di Muggia, infilandosi per un mese nel tunnel che - a un certo punto - gli fece perdere di vista la Manzanese. Quindici gare dopo i “ramarri”, oltre a vendicarsi dell’undici rivierasco, tentano a loro volta la fuga staccando gli “orange” di quattro lunghezze. Il campionato non era finito quando sul trono c’era saldamente la compagine di Veneziano e, quindi, non lo è nemmeno ora che è il Pordenone ad aver allungato. Chiaro, però, che un conto è produrre lo scatto a metà stagione e un altro è farlo quando abbiamo superato da cinque turni il giro di boa. Ma soprattutto è lampante la differenza di passo e stato d’animo delle due rivali per la promozione: il Pordenone ha infilato, eguagliando il record stabilito l’anno scorso dal Monfalcone sempre guidato da Pavanel, la nona vittoria di fila, mentre la Manzanese ha confermato un principio di affanno perdendo l’imbattibilità casalinga per mano del Sevegliano. E l’exploit dei gialloblù rischia di avere conseguenze non solo negli equilibri di vetta. In una domenica in cui la zona calda ha registrato il movimento di parecchie squadre, è tornata a farsi molto delicata la posizione del Casarsa (travolto dal Vesna che non vinceva dal 9 dicembre) e del Tolmezzo. Nella corsa al podio tornano a ruggire Torviscosa, Fincantieri e Monfalcone (quest’ultimo a scapito di un Gonars che pare aver il fiatone). La squadra della settimana: Pordenone. Sottotitolo: Massimo Pavanel eguaglia se stesso. Tripla valenza la netta vittoria dei neroverdi sul Muggia visto che ha portato in dote l’allungo sulla Manzanese, il record di successi consecutivi (detenuto per l’appunto dal Monfalcone di Pavanel) e la vendetta sull’avversario che aveva aperto la crisi di ottobre. La squadra delusione: Manzanese. L’altra faccia dell’alta classifica. Secondo ko nel giro di quattro gare e un’imbattibilità casalinga, principale vanto arancione, che non c’è più. Il ruolino di marcia nel 2008 non è così abominevole (dieci punti su diciotto), l’anomalia è il Pordenone che non sbaglia mezzo colpo dalla dodicesima di andata. Ma essendo il loro un testa a testa il raffronto è inevitabile. L’uomo chiave: Andrea Grop (Sevegliano). Ha mandato gambe all’aria chi lo ha a lungo cercato e voluto. Una doppietta da leader a dimostrazione che senza di lui la vita dei gialloblù sarebbe ancora più precaria. Ma anche la ferrea volontà di chiudere questo capitolo della sua carriera lasciando il Sevegliano in Eccellenza. Il bomber: Simone Mervich (Vesna). Gli concediamo il doveroso bis in questo spazio perché segnare quattro reti in una volta sola non è cosa da tutte le domeniche. Un pomeriggio da urlo con cui scavalca come cannoniere del torneo il conterraneo Zugna. Il giovane: Nicola Monterisi (Torviscosa). Curriculum di tutto rispetto per questo esterno classe ’89 che ha frequentato le “cantere” di Donatello e Itala San Marco. Scarel gli sta concedendo via via più spazio, lui nel prossimo futuro potrebbe ritagliarselo maggiormente se migliora nella fase difensiva. (p.a.)

Servono gol? Chiedeteli a Grop
IL PROTAGONISTA
UDINE. Nove vittorie in altrettante gare interne: era questo, fino a domenica, il bilancio tra le mura amiche di una Manzanese che, proprio sul rettangolo di casa, aveva costruito la propria corsa a due, assieme al Pordenone, in vetta al raggruppamento di Eccellenza. Ma questa striscia positiva, domenica, è stata interrotta da un Sevegliano trascinato, come tante volte in passato, dal proprio bomber Andrea Grop autore di una doppietta, dopo l’iniziale vantaggio firmato da Orlando, che ha tagliato le gambe agli orange e ha rialzato prepotentemente le speranze di salvezza della compagine di Trombetta. Giocatore completo, corteggiato da mezza serie D nel mercato estivo, Grop è ancora per quest’anno il punto di riferimento offensivo dei gialloblù e proprio dalle sue gesta e dai suoi gol, 9 in questa stagione, passano le possibilità dei ragazzi di Trombetta di confermarsi in Eccellenza che è diventato l’obiettivo minimo di una stagione incominciata senza dubbio con ben altre ambizioni. Ma la vittoria di domenica, in casa di una corazzata come la Manzanese, può senza dubbio rappresentare il punto di svolta per quest’ultimo terzo di stagione in cui Zonca e compagni dovranno sudare le proverbiali sette camice per evitare gli ultimi tre posti in graduatoria. E il merito del successo sul rettangolo arancione è per gran parte di questo giocatore, in regime di svincolo a giugno, che merita senza dubbio il palcoscenico della serie D. Due reti, la prima di rapina sottomisura e la seconda chiudendo alla perfezione un contropiede innescato direttamente da Conchione, per mandare un segnale a tutta la categoria e dimostrare, ancora una volta, che se c’è bisogno di gol, su Grop si può sempre contare.
Mattia Pertoldi

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