mercoledì 5 marzo 2008

Marzo sembra proprio il mese dell'elogio.Stavolta l'elogio è alla lentezza...molto slowfootball anche Carl Honorè


... E VINSE LA TARTARUGA

Elogio della lentezza: rallentare per vivere meglio
“Stiamo spingendo noi stessi e il pianeta verso l’esaurimento. Abbiamo contratto la malattia del tempo in forma tanto grave da trascurare gli amici, la famiglia e il partner. Non sappiamo più come goderci l’attimo, perché attendiamo sempre con impazienza l’attimo successivo.Ma non tutto è perduto. È ancora possibile cambiare rotta. Il movimento Slow si è messo in marcia. Anziché fare tutto più in fretta, molti decelerano, scoprendo che la Lentezza li aiuta a vivere, lavorare, pensare e divertirsi meglio.Vorrei usare questo libro per far conoscere il movimento Slow a un pubblico più vasto, spiegando che cosa rappresenta, come si evolve, quali ostacoli incontra e perché ha qualcosa da offrire a tutti noi.”
COME UN MOVIMENTO GLOBALE SFIDA IL CULTO DELLA VELOCITÀ
Nell’aeroporto romano di Fiumicino, durante uno di quei momenti “vuoti” in cui si attende l’imbarco, l’autore apprende con entusiasmo di un nuovo sistema per rendere più rapida ai genitori la lettura della “fiaba della buona notte” ai propri bambini. Ma dopo l’iniziale euforia, come al risveglio da un lungo sonno, Honoré si rende finalmente conto dell’assurdità della scoperta e dell’epoca in cui viviamo. È possibile che anche il tempo da dedicare ai nostri figli, da momento magico e prezioso, sia diventato occasione su cui risparmiare cinicamente più minuti possibile? Nell’Era della Fretta tutto sembrerebbe confermarlo. Siamo malati di ipervelocità, sindrome dominante del XXI secolo. Viviamo in un mondo accelerato in cui tutti vanno sempre di corsa e i minuti, le ore, i giorni sembrano non bastare mai. Insomma, siamo nell’epoca “dell’interruttore sempre acceso”: sul lavoro, in famiglia, con gli amici e in amore, la nostra vita è una perenne rincorsa a trovare il modo e, soprattutto, il tempo per fare di tutto e di più. Sull’orlo dell’esaurimento nervoso, il nostro corpo e la nostra mente ci ricordano di continuo che il ritmo spasmodico dell’esistenza sta raggiungendo un punto di non ritorno. Come siamo arrivati a tanto? … E vinse la tartaruga ripercorre la storia di un rapporto con il tempo sempre più concitato, affrontando le conseguenze e le incognite di uno stile di vita, quello del mondo occidentale moderno, all’insegna della cultura dell’accelerazione, una cultura che noi stessi abbiamo creato e che rischia di renderci alienati. Ma il rivoluzionario saggio fa molto di più: propone di alimentare una nuova tendenza, un nuovo modello che sta prendendo sempre più piede, basato sull’equilibrio tra il progresso tecnologico e la lentezza. Rallentare non vuol dire ripiombare in una società medievale che per principio rifiuta il progresso, e la soluzione per Honoré sta nel giusto mezzo: riprendersi il proprio tempo laddove è necessario senza disdegnare le innovazioni, figlie della velocità, che ci permettono di migliorare la qualità della vita. In un lungo e appassionante viaggio che ci porta da un workshop di sesso tantrico nei dintorni di Londra alla vicina Bra nelle Langhe, città natale del movimento Slow Food, passando per l’Oriente delle arti marziali “lente” e delle filosofie di meditazione, il libro ci offre un intelligente e realistico manifesto che ribalta completamente il concetto di velocità come valore assoluto. Una sfida provocatoria che contemporaneamente definisce, razionalizza e guida la crescita di un nuovo movimento destinato a diventare un fenomeno globale, e lo fa con un linguaggio semplice, diretto e brillante.

Carl Honoré è un giovane e pluripremiato giornalista canadese che vive a Londra. Ha scritto reportages per grandi riviste inglesi, americane e canadesi come l’Observer, l’Economist, lo Houston Chronicle, il Miami Herald e il Canadian National Post. … E vinse la tartaruga nasce dalla sua esigenza personale di disintossicarsi dalla fretta: per scriverlo si è preso un intero anno sabbatico e l’ha usato per raccogliere testimonianze in ogni angolo del pianeta.


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