lunedì 11 agosto 2008

Tempo di vacanze...



Vacanze rivoluzionarie seguendo i comandalenti
Per cominciare si potrebbe affidare qualche messaggio al nuovissimo servizio
Realsnailmail, dove le snails sono vere lumache con un microchip sul guscio (pare verrà lanciato alla Convention internazionale di tecniche interattive e grafica digitale di Los Angeles, in agosto). Poi si potrebbe continuare con la lettura di Buonlavoro, Esercizi di intelligenza emotiva (scritto da Luigi Cattaneo, formatore e docente alla Liuc di Castellanza, università nel cuore del nord imprenditoriale e operoso) che al capitolo settimo suggerisce: «Rallenta, sennò non vedrai niente». Infine si potrebbero studiare a memoria i comandalenti di Bruno Contigiani, autore di Vivere con lentezza (ed. Orme, 12 euro, in questi giorni in libreria) nonché ideatore della Giornata Mondiale della Lentezza (prossima edizione a Tokio, in febbraio).
Manager stressato di una multinazionale temporaneamente rallentato da un tuffo maldestro, Contigiani da quel momento decide che vale la pena di continuare «a prendersi del tempo per vivere». E si ritrova alle otto del mattino in Union Square (forse la piazza più frenetica di
New York) a multare i passanti frettolosi. Niente a che vedere con un’irrealistica fuga dal presente. Semmai suggestioni per trovare un equilibrio intelligente tra «il nostro correre quando dobbiamo, e il nostro fermarci quando possiamo». Ecco qualche comandalento sfuso, tratto dal libro in ordine sparso. A cominciare dalle prossime ferie:
-Se abbiamo deciso di partire, abbandoniamoci al nostro Io Rivoluzionario. Partiamo di lunedì, di martedì o a metà settimana.-Durante il weekend che precede la partenza prepariamo con calma le
valigie e facciamoci cullare dai preliminari del viaggio, senza abbassare di scatto la serranda alle nostre spalle. Lo stesso vale per il ritorno.-Per ognuno di noi vacanza significa: viaggi, cultura, riposo, introspezione o estroversione. Tutto ciò si può fare con mete turistiche esotiche, al mare più vicino, o restando a casa per scoprire trattorie, parlare in strada o al bar con imprevedibili sconosciuti. Di fronte alla solitudine tipica della grande città l’arte liberatoria del passeggiare o del chiacchierare possono rappresentare un nuovo modello di socialità.-Evitiamo il due in uno: se mangiamo non telefoniamo, se telefoniamo non mangiamo. -Scriviamo sms senza simboli o abbreviazioni, magari iniziando con un «caro» o «cara».-Diventiamo degli osservatori cortesi, e smettiamo d’essere trituratori ingordi di spiagge, musei, monumenti, deserti o chiese rigorosamente consegnati alla memoria digitale. Inventiamoci pittori di gouaches con la nostra mente. E, soprattutto, godiamoci il viaggio.

Anna Alberti


fonte: http://www.marieclaire.it/beauty/stare-bene/slow-down

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