martedì 11 novembre 2008

Una vita da panchina: omaggio al friulanissimo Edi Reja

Corriere dello sport - 11 novembre 2008


Una vita in panchina: Edi Reja l'allenatore friulano che guida il Napoli

Reja, un sogno da 30 e lode Dal Molinella, serie D, alle zone alte della A: «Napoli mi ha ringiovanito»
(foto la presse)
Dalla redazione Rino Cesarano NAPOLI - Ha dovuto aspettare trent’anni per allenare una squadra importante e respirare aria d’alta classifica in serie A. Nel ‘79‘80, Reja, venne invitato ad allenare il Molinella in D, oggi, invece, guida il Napoli che viaggia ad un punto dall’Inter e non ha alcuna intenzione di mollare la presa. « Se continuiamo così, temo che dovranno sopportarci ancora per molto lassù » , dice, alludendo ai margini di miglioramento che ancora possiedono Lavezzi, Gargano, Hamsik, Santacroce, Mannini, Vitale e tutti gli altri.Antipersonaggio per eccellenza, un «normal one» che è dovuto arrivare a sessantatre anni per consumare una rivincita covata per trenta campionati. Ma Edy Reja, friulano doc, amico inseparabile di Fabio Capello, non rinnega nulla del suo passato. Appena due settimane fa ha telefonato a Molinella per fare le condoglianze alla vedova Stagni per la scomparsa di Oreste, il presidente che spinse Reja in panchina nel ‘79. Aveva smesso di giocare l’anno prima nella stessa squadra, una delle più antiche d’Italia, fondata nel 1911, arrivata fino alla serie B (‘39-‘40), quando Oreste Stagni gli propose di organizzargli il settore giovanile e poi lo invitò a subentrare a Patregnani. « Altri tempi, altre persone, cosa ne sanno quelli che parlano di nuovo che avanza? » . Non s’arrabbia quando gli fanno notare l’età che porta. Anzi, vi scherza sopra: « Napoli mi ha ringiovanito dentro. E’ come se la mia carriera fosse iniziata adesso: tre promozioni di fila, prima esperienza in Europa, prima società con idee lungimiranti, primo gruppo capace di sfidare le grandi a viso aperto e un pubblico alle spalle da pelle d’oca». Dopo Molinella, il corso di allenatore di Seconda e poi la chiamata al Monselice in C2 dove incrociò il portiere Facciolo che ha voluto nel suo staff e Pino Lazzaro che oggi fa il giornalista. Successivamente, esperienze non proprio felici al Treviso, al Mestre, al Varese. Voleva smettere quando un giorno lo chiamò Galeone al Pescara:« Vieni giù, c’è da riorganizzare il settore giovanile, tu ci sai fare con i giovani, non c’è l’assillo del risultato » .Erano amici. Si vedevano d’estate a Grado da «Nico alla Fortuna», insieme a Capello, Radice, Sormani, Marco Strada ed altri.A Pescara, Reja conobbe Scibilia: « Un grande presidente, fu lui a lanciarmi in B e sfiorammo la A. Ma dovunque ho stretto amicizie importanti: a Cosenza con Serra e Lamacchia; a Torino, con il pubblico e diversi calciatori; a Brescia con Mauro Pederzoli; a Vicenza, con i vari Viviani, Di Carlo ed altri. Per me nel calcio vengono prima i valori umani e poi quelli tecnici », ama ripetere.Lui amante di buon vino e pesce appena pescato non conosceva ancora il gusto dell’alta classifica in serie A. « Particolare devo dire » , ammette ma niente vertigini. Perchè trent’anni d’anticamera? « Perchè non mi sono mai piegato a compromessi, non devo dire grazie a nessuno ed in un paio di occasioni sono stato proprio io a voltare le spalle alla serie A ». Ricorda ancora quando piantò in asso Corioni a ritiro già iniziato e anche quando voltò le spalle a Cellino dopo la promozione dalla B. « Con De Laurentiis e Marino, però, è tutta un’altra cosa. L’avessi incontrati prima...» «Stare lassù dà un gusto particolare. E se continuiamo così credo che dovranno sopportarci ancora per molto!» «Il mio segreto? Non piegarsi ai compromessi Con De Laurentiis e Marino ottima intesa.


QUATTRO VOLTE PROMOSSO IN A
Edy Reja è nato a Lucinico, frazione di Gorizia, il 10 ottobre 1945. E’ sposato con Livia ed hanno una figlia, Elisabetta. Ha cominciato ad allenare nel Molinella in D, l’ultima squadra dove aveva giocato, nel 1979. Successivamente ha guidato il Monselice ( C2), il Gorizia ( C2), il Treviso (C1), il Mestre (C2) il Pescara (B), il Cosenza (B), Verona (B), il Bologna (C1), Lecce (B), Brescia ( B), Torino ( B), Vicenza ( B e A), Genoa (B), Catania (B), Cagliari (B). Al suo attivo, 4 promozioni in A (Brescia, Vicenza, Cagliari e Napoli), 1 in B (Napoli).


(Rino Cesarano)

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