dal blog del Guerin Sportivo
giovedì 12 maggio 2011
Norwich City una squadra di...gusto!
Antonella Clerici in Premier League!
di Roberto Gotta
dal blog del Guerin Sportivo
Ma no, non è proprio come nel titolo, che è un mezzo scherzo. Potevamo anche scrivere Benedetta Parodi, o salendo di competenza Gianfranco Vissani, Simone Rugiati e altri. Però qualcuno avrà capito, speriamo. Il riferimento è al Norwich City: che per i nostalgici è la squadra con la cui maglia nel febbraio del 1980 Justin Fashanu segnò quello stupendo gol (controllo di esterno destro ad alzarsi la palla e tiro al volo di sinistro nell’angolo lontano) contro il Liverpool, per altri il gruppo che in due anni, con la promozione ottenuta l’altro giorno, è passata dalla terza serie alla Premier League. Ovvero il campionato che nell’anno della nascita (1992) – o del semplice passaggio di denominazione da First Division – vide i Canaries addirittura terzi dopo essere stati in testa a lungo (l’anno dopo eliminarono il Bayern in Coppa Uefa poi furono sbattuti fuori dall’Inter). Norwich è una deliziosa cittadina fuori dai soliti giri – devi insomma andartela a cercare, al massimo la scorgi da lontano in fase di arrivo o partenza dall’aeroporto di Stansted se proprio è sereno e hai l’occhio acuto – e orgogliosa della propria collocazione provinciale, costruita su morbide colline, arricchita da un centro storico di livello scenico superiore alla norma delle località inglesi di tale dimensione (135.000 abitanti) e da una bella cattedrale medioevale, elementi che oltre alla nutrita scena culturale l’hanno posta tra le quattro candidate ad essere eletta nel 2013 “Città britannica della cultura”, per quel che questo, come altri titoli decisi da politici, può valere. Intorno, tanto verde, paesaggi bucolici e vita tranquilla, per chi può permettersela. Si sta bene, insomma. Ma che c’entra la cucina-show televisiva? C’entra, perché maggiori azionisti del Norwich City sono i coniugi Delia Smith e Michael Wynn-Jones, cognome palesemente gallese lui, origini gallesi pure lei, ma nata in Inghilterra. Nel Regno Unito però basta la parola: Delia. E tutti capiscono. Perché la Smith, 69 anni, è da almeno tre decenni il volto televisivo più noto nel campo della gastronomia, più sostanza che spettacolo, a dire il vero, perché è una cuoca vera, non una presentatrice travestita da esperta. In poche parole, la Smith è stata all’origine del fenomeno, invero più modaiolo che pratico, che ha portato negli ultimi anni gli abitanti del Regno Unito a costruirsi una cultura gastronomica prima inesistente. Vai nei supermercati e trovi una sezione di piatti pronti che si chiama gastropub, con un richiamo ai locali in cui si tende a servire un cibo più variegato e complesso rispetto alla tradizione: e anche se il piatto solo da infornare e mettere nel microonde è agli antipodi degli insegnamenti di Delia, che partivano dal semplice uovo alla coque (eh beh…) cotto però alla perfezione cronometrica, l’idea generale è che i suoi articoli e soprattutto i suoi programmi tv abbiano contribuito all’elevazione del gusto, certo non facilmente riscontrabile se si gira semplicemente per strada o si frequentano stadi senza andare nei ristoranti interni. Norwich City, davvero il benvenuto: bello stadio, bei tifosi, bella città, e pazienza se l’anno prossimo i Canaries verranno trattati dai media e dalle tv, non solo britanniche, come comprimari, fastidiose formiche sulla strada del titolo per le varie Manchester United, Chelsea e Arsenal. Non è nemmeno detto che saranno tali, tra l’altro: l’allenatore è Paul Lambert, che ricorderete giocatore al Celtic e anche al Borussia Dortmund (vinse la Champions League nella finale del 1997 contro la Juventus), e l’impronta che ha dato alla squadra negli ultimi diciotto mesi è impressionante. Curiose le circostanze del suo arrivo, nel’agosto del 2009: in League One, i Canaries, allenati dall’ex portiere Bryan Gunn (il titolare in quelle annate di debutto in Premier League e Coppa Uefa) avevano perso in casa per… 7-1 contro il Colchester United, la Smith e il marito persero la pazienza e costrinsero Gunn a lasciare, sostituendolo con Lambert… che era l’allenatore di quel Colchester U. Appena ottenuta la promozione, la seconda appunto in dodici mesi, Lambert ha ringraziato Delia e il marito, «persone per cui sarei disposto a dare la vita». Chi lo sa: magari alla prima partita contro il Chelsea risentiremo i cori, invero poco urbani, che nell’ultimo giro del Norwich C. in Premier League, conclusosi (male) con uno 0-6 sul campo del Fulham all’ultima giornata della stagione 2004-05, deliziarono gli amanti dell’orrido: irriferibile lo slogan nella sua interezza, ma diciamo che i tifosi giallo canarino fecero un gioco di parole tra la loro super cook (cuoca) e il Russian crook (malvivente russo) proprietario dei londinesi. E a proposito di cucina, uno che voglia farsi il delizioso e lungo viaggio per Norwich può davvero approfittarne per mangiare bene, visto che nei ristoranti interni Delia ha fatto in modo che venisse servito il meglio dei prodotti britannici e stranieri: c’è persino il pesce affumicato di Grimsby, da poco certificato dall’Unione Europea come prodotto genuino e doc come il prosciutto di Parma.
Pubblicato da pressfile alle 09:34
Etichette: Guerin sportivo, Norwich City, roberto gotta, slowfootball
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