Maurizio Trombetta
mercoledì 11 maggio 2011
Very Slowfootball Person: Delio Rossi
Approfitto di tornare a scrivere dopo la partita Palermo – Milan, gara di ritorno della semifinale di Coppa Italia, vinta dal Palermo di Delio Rossi, per celebrare ed apprezzare un tecnico che stimo e di cui mi piace il comportamento da “signore della panchina”. Allenatore nato nel 1960 quindi relativamente giovane (solo due anni più di me), ma con i valori ed i concetti della generazione di tecnici precedente, quella per intenderci, dei Reja e di molti altri che hanno iniziato e fatto grandi cose nel calcio quando ancora si allenavano delle squadre di calcio e non delle “aziende sportive”.
Bravo quindi ad adattarsi alla “commercializzazione” del fenomeno calcio, restando sempre e comunque un allenatore, il responsabile tecnico di un gruppo di giocatori, che deve far diventare una “squadra”, capace di raggiungere il miglior risultato sportivo possibile.
E la qualificazione alla finale di Coppa Italia a danni del Milan appena laureatosi Campione d’Italia è veramente un risultato straordinario, soprattutto in funzione della età media della squadra (la rosa in assoluto più giovane della Serie A), e della particolare annata vissuta dal Palermo in questa stagione. Dico la verità non ho visto la partita in televisione e quindi non sono in grado di analizzare nel dettaglio l’andamento dell’incontro, ma già solo leggendo i giornali sportivi (ebbene sì, per una volta do retta ad uno strumento di cui in genere purtroppo ho una dubbia opinione…) ci si rende conto dell’ enormità del risultato.
Ho però avuto modo di vedere le immagini dei festeggiamenti degli increduli ed entusiasti tifosi palermitani, e poi ci sono le interviste rilasciate sia dall’allenatore, persona a modo, che non chiacchera a vanvera (come purtroppo a volte capita ad alcuni altri rappresentanti della categoria, di cui anch’io faccio parte) e dallo stesso presidente Zamparini. Sì, proprio lui che ha prima mandato via e poi richiamato il buon Delio, come ormai sembra essere abituato a fare, senza evidentemente imparare dagli errori commessi in precedenza. Naturalmente è solo la mia opinione, può anche darsi che abbia ragione il presidente, ma sempre le stesse decisioni poi rimangiate, mi lasciano un po’ perplesso… (chiedere eventualmente al buon Checco… Guidolin cosa ne pensa in merito). E il paragone Rossi – Guidolin non è assolutamente casuale.
Stessa generazione di tecnici e soprattutto stessa onestà intellettuale (si dice così adesso quando uno è coerente e non scende troppo a compromessi…) nel modo di fare l’allenatore. Bene sono veramente contento di inserire tra i Very Slowfootball Person proprio Delio Rossi, l’allenatore capace di far gioire così tanto il pubblico palermitano, quello stesso pubblico che lo aveva applaudito ed acclamato anche dopo il 7 – 0 subito in casa contro l’Udinese, prima dell’esonero.
Non è facile dopo essere stato “mandato via”, tornare ed in così poco tempo rimettere a posto le cose e riuscire ad eliminare in semifinale il Milan. E allora benvenuti nel club V.S.P. a Delio Rossi e a tutto il pubblico palermitano, in bocca al lupo e forza Palermo per la finale.
Maurizio Trombetta
Maurizio Trombetta
Pubblicato da pressfile alle 17:28
Etichette: delio rossi maurizio, maurizio zamparini, palermo, slowfootball, Trombetta
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