Primi in classifica dopo cinque partite di campionato con undici punti contro l’ultimo posto ed un solo punto dopo altrettanti turni della passata stagione. Decisamente un tantino diverso…! Eppure questa Udinese è figlia di quella che l’anno scorso a questo punto aveva collezionato quattro sconfitte ed un pareggio. Anzi viene quasi da dire “nipote” visto il doppio salto generazionale dei “vecchietti” che hanno un anno in più, e dei nuovi giovani che sono quasi dei bimbi. Via Zapata, Inler e Sanchez, dentro finora il solo “vecchio” Danilo con una banda terribile di ragazzi ancora da svezzare, ed il prodotto non solo non cambia, ma quasi migliora. Fenomenali il “Padrino” Paron Pozzo e “mastro” Checco Guidolin, per rimanere nell’ambito del paragone familiare che sicuramente ben rappresenta e probabilmente piace ad entrambi.
FASE DI NON POSSESSO PALLA: Due considerazioni. 1) Anche nei preliminari di Champions con l’Arsenal, nonostante l’inesperienza di alcuni elementi del reparto arretrato, l’abitudine a lavorare giornalmente su diversi moduli di gioco tipica del mister, ha consentito alla squadra un rendimento di ottimo livello con la disposizione a quattro in difesa. 2) Il ritorno al modulo 3-5-1-1 ed il recupero di giocatori importanti come Basta, Ferronetti e Domizi ha consentito di ritrovare l’equilibrio indispensabile per risultati di questo livello. In particolare l’accentramento a scalare di Isla e Pinzi, ha permesso di non risentire in maniera eccessiva della partenza di Inler. Certo un po’ di dinamismo in meno, ma stessa capacità ed efficacia nel recupero palla in mezzo al campo, caratteristica fondamentale per le squadre di Guidolin, da cui la fantastica impenetrabilità della miglior difesa del campionato.
FASE DI POSSESSO PALLA: Qui il cambio degli interpreti denota maggiori differenze nel tipo di sviluppo della manovra, con la necessità di maggior pazienza nella ricerca di un assetto definitivo. Mancano le geometrie ed i cambi di gioco di Inler, il gioco si sviluppa maggiormente per mezzo di scambi stretti palla a terra, con ripartenze veloci una volta recuperata palla. Naturalmente per ora meglio a sinistra con la collaudata coppia Asa ed Armero , rispetto a destra dove gli automatismi tra Basta e Isla devono ancora migliorare, e soprattutto Torje (complimenti, tempi di apprendimento imprevedibilmente rapidi) non è comunque paragonabile a Sanchez. Gli auspicati rientri di Floro e Barreto, entrambi notevolissime qualità seppur con caratteristiche diverse, daranno la possibilità di avere nuove e diverse soluzioni di gioco, oltre a qualche turno di riposo a Totò. www.mauriziotrombetta.blogspot.com
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